domenica 6 aprile 2014

Londra: I love you

Giravo per le strade affollate di questa città con un caffé di Starbucks in mano. Strano,mi pareva il caffé migliore che avessi mai bevuto ma dentro di me sapevo che non poteva realmente essere cosí.
Amavo camminare a passo svelto come i londinesi e indossavo il trench per sentirmi una di loro.
La sera,tornata in quel piccolo hotel senza stelle,guardavo fuori dalla finestra e mi perdevo nell'osservare la vita degli abitanti del posto nelle loro adorabili case. C'era un tizio carino che lavava le stoviglie da poco utilizzate, una coppia che guardava la tv seduta sul divano, una ragazzina che si godeva la pace della propria stanza lasciando il mondo fuori dalle sue tendine rosa. Mi hanno sempre incuriosita le case degli altri. Una luce attraverso una finestra mi ha commosso non una volta. Ma quelle luci inglesi mi avevano rapito. Volevo avere anche io una finestra inglese,una luce inglese, una casa inglese, una vita inglese.
Ecco perché ho deciso di vivere qui. Vi sembra una spiegazione razionale? No,non lo é e non racconto questa storia quando mi chiedono perché ho lasciato tutto e sono venuta qui, a Londra.
La gente non capisce le emozioni, pensa alla praticità, al fatto che lascerai un lavoro sicuro, la famiglia, gli amici. La gente pensa ai soldi, anche se non sono loro. 

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